Un revisore è una persona seria nel suo lavoro, non scherza, non è un prestigiatore, rispetta quello che è stabilito in grammatiche e prontuari, si basa sulle regole e non le modifica, obbedisce a un codice deontologico non scritto ma imperioso […] I revisori, se potessero, se non fossero legati mani e piedi da un insieme di proibizioni più autorevoli del codice penale, saprebbero cambiare il mondo, instaurare il regno della felicità universale […] perché loro farebbero tutto con il semplice cambiamento delle parole.
*** José Saramago ***
“Storia dell’assedio di Lisbona”, Einaudi