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Un’idea che nasce non può essere un’idea sprecata. Il blog di edillia

Un’idea che nasce non può essere un’idea sprecata. Il blog di edillia

Quando edillia ha visto la luce, avevo deciso che sarebbe stata accompagnata da uno spazio autonomo immolato alle “parole”. Il blog di edillia, appunto.
Poi, però, gli impegni iniziali, la necessità di capirci qualcosa di quel meraviglioso mondo che si chiama “burocrazia”, nonché un tocco di (legittima) pigrizia, hanno avuto la meglio su questa – sana o insana – decisione.

Tuttavia, un’idea che nasce non può mai essere un’idea sprecata.

E allora ho pensato che probabilmente avesse solo la necessità di maturare meglio, di trovare il percorso più adatto per esprimersi.

edi ’…ntorni, come ho deciso di chiamare il blog di edillia, ha conosciuto tempo fa una “prima bozza” che però non somigliava a quello che voleva essere o, meglio, sembrava non avere quella “libertà” entro la quale voleva muoversi. Si sentiva “ingessato”.

Più tardi, forse solo quando avevo ormai capito – non oso dire “imparato” – come gestire i tempi da dedicare al lavoro quotidiano, ho intuito le ragioni per cui quello spazio non riusciva a inserirsi nel mio tempo.
Ho percepito che era stato impostato in un modo forse un po’ lontano dallo spirito con cui avevo pensato di forgiare edillia.

Mi verrebbe voglia, allora, di raccontarlo un po’ quello spirito, quanto meno di condividerlo, perché è alla base di un’avventura, di un nome e di un modo di essere che è sgorgato anche dalla consapevolezza di ciò che sicuramente non voleva (e non doveva) essere. Magari, però, lo farò in un’altra occasione altrimenti rischio di divagare e di trascurare ancora questo spazio.

… che non ambisce a darsi un’identità precisa, se non quella di “contenitore” di ragionamenti ad alta voce, scriteriati e consapevoli, che possa scortare i macro e micro cosmi di carta e di parole in cui si rifugia chiunque abbia la curiosità verso qualsiasi cosa si possa scrivere e leggere.

Il blog di edillia

In questa scatola non ci saranno insegnamenti perché la bilancia penderà sempre dal lato delle cose da imparare. Ma lo “spaccato” di un’attività dedicata con realismo, umiltà e dedizione non compulsive alle combinazioni alfabetiche. Quello sì.